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Cambiare mentalità per spiccare il volo: una guida per le PMI

Meno idee si hanno e meno si è disposti a cambiarle.

Uno dei punti su cui insisto di più nei miei articoli è quanto sia indispensabile cambiare mentalità. Un passaggio che però le PMI faticano a effettuare. Gli effetti di questa resistenza si vedono nella bassa produttività, nella scarsa propensione all’innovazione e nella fatica che queste aziende fanno a crescere. Ho affrontato dettagliatamente questi punti nell’articolo precedente.

La vera sfida non è tanto migliorare le tecnologie o incrementare i budget, ma piuttosto cambiare il modo in cui pensiamo al business. Questa sorta di “rivoluzione” è ormai indispensabile per sopravvivere e prosperare nel mercato modero: le PMI devono abbracciare una nuova mentalità che favorisca la flessibilità, l’innovazione e l’empowerment.

Ma quali sono i passaggi chiave per trasformarsi in aziende più produttive, efficienti e innovative? In questo articolo, esploro cinque dicotomie che secondo me rappresentano chiaramente questa trasformazione. 

Dal profitto allo scopo

Tradizionalmente, le aziende si sono sempre concentrate sul profitto come principale misura del successo. Tuttavia, le dinamiche del mercato moderno stanno cambiando, e le aziende che riescono a prosperare sono quelle che integrano uno scopo più ampio, oltre al semplice guadagno economico. Questo scopo può essere sociale, ambientale o legato a un impatto positivo sulla comunità. 

→ Per approfondire l’argomento, puoi leggere il mio articolo sulle società di benefit.

Le evidenze a supporto di questa trasformazione sono numerose. Studi recenti dimostrano che le aziende orientate allo scopo crescono più velocemente e godono di una maggiore fedeltà da parte dei dipendenti. Un sondaggio condotto da Deloitte ha rilevato che il 73% dei dipendenti che lavorano per aziende con una missione chiara e significativa si sente più motivato e coinvolto.

Quello che possono fare le PMI è abbracciare uno scopo sociale o ambientale. Ad esempio, riducendo drasticamente l’impatto ambientale, implementando pratiche di produzione sostenibile e coinvolgendo la comunità locale in progetti di tutela ambientale. In questo modo, l’azienda non solo migliora la propria reputazione, ma può attirare nuovi clienti e talenti motivati dall’idea di lavorare per una causa più grande.

Dalle gerarchie alle reti

Le tradizionali strutture gerarchiche, con rigide catene di comando e compartimenti stagni, spesso soffocano l’innovazione e rallentano i processi decisionali. In un mondo che si muove a velocità vertiginosa, le aziende che adottano strutture più flessibili e basate su reti di collaborazione interna sono quelle che riescono a mantenere il passo. Queste reti permettono una maggiore fluidità di idee, favorendo la creatività e l’agilità organizzativa. 

→Ne ho parlato dettagliatamente nei miei articoli sull’Olocrazia e sulle Organizzazioni Teal.

Le evidenze sono chiare: le organizzazioni che implementano strutture a rete dimostrano una capacità di adattamento e innovazione significativamente superiore. Secondo uno studio di McKinsey, le aziende con strutture meno gerarchiche sono il 50% più veloci nel portare nuovi prodotti sul mercato rispetto ai loro concorrenti più tradizionali. Questo perché le reti consentono una comunicazione più rapida e una maggiore trasparenza, facilitando il flusso di informazioni e decisioni.

Come portare questa rivoluzione nelle PMI? Ad esempio, creando team multidisciplinari autonomi, ciascuno responsabile di un progetto specifico. Questa trasformazione può portare a una notevole accelerazione nel ciclo di sviluppo dei prodotti e a un aumento dell’innovazione. I dipendenti, sentendosi più responsabilizzati e valorizzati, mostreranno un maggiore impegno e creatività, contribuendo a risultati aziendali straordinari.

Dal controllo all'empowerment

Il controllo rigido e centralizzato può spesso limitare l’iniziativa e la creatività dei dipendenti. Quando ogni decisione deve passare attraverso molteplici livelli di approvazione, si creano ostacoli che rallentano i processi e soffocano l’innovazione. Al contrario, l’empowerment dei dipendenti — ossia dare loro autonomia e responsabilità — può liberare il loro potenziale creativo e produttivo, portando a risultati sorprendenti.

→Se vuoi capire come essere un leader migliore, leggi il mio articolo sulla Leadership di Livello 5.

Le ricerche supportano chiaramente questa tesi. Uno studio condotto da Gallup ha rilevato che i dipendenti che si sentono “empowered” sono il 67% più coinvolti nel loro lavoro rispetto a quelli che operano sotto un rigido controllo. Questo maggiore coinvolgimento si traduce in una produttività più alta, maggiore soddisfazione lavorativa e tassi di turnover più bassi.

In questo caso, la trasformazione si attua adottando un approccio più decentralizzato. L’azienda deve iniziare a fidarsi dei propri team, permettendo loro di prendere decisioni autonome all’interno di linee guida chiare. Questo cambio di mentalità, può portare a un aumento considerevole nella produttività e una significativa riduzione dei tempi di risposta ai clienti. I dipendenti, sentendosi più valorizzati e parte integrante del successo aziendale, mostreranno maggiore entusiasmo e creatività nel loro lavoro.

Dalla pianificazione alla sperimentazione

La pianificazione a lungo termine è una componente fondamentale per il successo di qualsiasi azienda. Tuttavia, in un ambiente economico in continua evoluzione, la capacità di sperimentare e adattarsi rapidamente è altrettanto cruciale. Le aziende che riescono a trovare il giusto equilibrio tra pianificazione e sperimentazione sono spesso le più resilienti e innovative.

→ A tal proposito, ti consiglio il mio articolo sulla Terza Via dell’Innovazione.

Le evidenze a supporto di questa strategia sono convincenti. Uno studio di Harvard Business Review ha mostrato che le aziende che adottano un approccio sperimentale e iterativo sono il 50% più predisposte a sviluppare nuovi prodotti e a entrare rapidamente in nuovi mercati rispetto a quelle che si affidano esclusivamente a piani rigidi e a lungo termine. Questo approccio consente alle aziende di testare nuove idee su scala ridotta, riducendo i rischi e permettendo di adattarsi ai feedback in tempo reale.

Invece di sviluppare un piano dettagliato e a lungo termine per ogni cambiamento, le aziende possono adottare un approccio “testa e impara”, lanciando piccole modifiche e misurando immediatamente l’impatto sui clienti. Questo metodo consente all’azienda di identificare rapidamente le strategie vincenti e di abbandonare quelle inefficaci, portando a un aumento importante nelle conversioni di vendita.

Dalla privacy alla trasparenza

La riservatezza è sempre stata considerata fondamentale per proteggere informazioni sensibili e mantenere un vantaggio competitivo. Tuttavia, nell’era digitale, la trasparenza sta emergendo come un valore altrettanto cruciale. La trasparenza può infatti costruire fiducia e coinvolgimento, sia tra i clienti che tra i dipendenti.

Le evidenze a favore della trasparenza sono ben documentate. Secondo un rapporto di Label Insight, il 94% dei consumatori è più fedele a un brand che offre trasparenza completa. Inoltre, studi condotti da Glassdoor hanno mostrato che le aziende che promuovono una cultura di trasparenza ottengono tassi di soddisfazione dei dipendenti significativamente più alti. La trasparenza, quindi, non solo migliora la reputazione aziendale, ma può anche rafforzare la fidelizzazione e l’engagement.

Lo stiamo sperimentando nel caso delle aziende del settore alimentare che hanno iniziato a condividere pubblicamente l’origine degli ingredienti, i processi di produzione e persino le sfide affrontate lungo il percorso. Questa apertura ha generato un notevole aumento della fiducia dei consumatori, che si è tradotto in un incremento delle vendite. Inoltre, la trasparenza contribuisce a creare un ambiente di lavoro più aperto e collaborativo, aumentando la soddisfazione e la produttività dei dipendenti.

Conclusione

In questo articolo, abbiamo esplorato cinque dicotomie chiave che rappresentano la trasformazione che le PMI devono affrontare per restare competitive e, se possibile, crescere in modo sostenibile.

Ognuna di queste dicotomie evidenzia come un cambiamento di mentalità possa portare a una maggiore innovazione, resilienza e successo a lungo termine. Le aziende che riescono a bilanciare questi aspetti non solo sopravvivono nel mercato moderno, ma prosperano.

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sveglia, pmi!

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